domenica 1 febbraio 2009
lunedì 26 gennaio 2009
sabato 22 novembre 2008
Novembre è un mese che mi infastidisce.
Adesso è novembre.
Prelude al festival di Gesù, prelude alle riunioni, baci abbracci, salive a profusione.
Mi taglia dentro.
Oggi poi è freddo. Pungono i pochi gradi. La nebbia dilata i miei pensieri e li porta nel torbido. Sono triste. Ma cosi triste che non mi riconosco, perchè lo sento che sono così. Di solito mi camuffo di nervosismo. Oggi invece piangerei secchiate di tragedia. Non mi sento per nulla frigida, ma turbata.
Spero di potermelo permettere.
Una manciata di giorni l'anno.
Dal 21 al 26.
Mi fa così bene soffrire in questo modo reale.
Adesso è novembre.
Prelude al festival di Gesù, prelude alle riunioni, baci abbracci, salive a profusione.
Mi taglia dentro.
Oggi poi è freddo. Pungono i pochi gradi. La nebbia dilata i miei pensieri e li porta nel torbido. Sono triste. Ma cosi triste che non mi riconosco, perchè lo sento che sono così. Di solito mi camuffo di nervosismo. Oggi invece piangerei secchiate di tragedia. Non mi sento per nulla frigida, ma turbata.
Spero di potermelo permettere.
Una manciata di giorni l'anno.
Dal 21 al 26.
Mi fa così bene soffrire in questo modo reale.
martedì 5 agosto 2008
sabato 2 agosto 2008
Questa estate l'ho dedicata alla glabrità.
Mi ci sono messa d'impegno costante.
L'estetista ha fatto:
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mercoledì 25 giugno 2008
Legittima difesa
Il mio rapporto con gli animali, non è affatto divertente.
Ieri notte decido di entrare in bagno in orario sospetto.
Dovevo saperlo.
Ma non me lo ricordavo.
Ho queste ciabatte spagnole infradito, bassissime.
Nude e di plastica.
Apro la porta del bagno. Nera, ma non di plastica e non infradito e calcio.
Una blatta gigante.
Gigantissima, riversa sul dorso, accanto alla vasca da bagno, sul pavimento bianco. Sfavilla
schifo ed orrore. Riversa, l'ho già detto.
Riavutami da 10 secondi di vomito e catatonia, prendo il viavà. La finisco. La stermino, la candeggio, la elimino la straccio la trapano la vaporizzo. Viavaio la blatta fino al termine della bomboletta e della mie vie respiratorie. La blatta è immobile.
1,2,3.
Corro. Cucina. Barattolo vuoto. Respiro a fatica (sarò intossicata?). Torno.
Ohmiodio. Ohmiodio. Ohmiodio.
Fingeva la vacca. E' lì, mi ringhia. Si è rigirata.
Non mi rimane che una confezione di candeggina.
Gliela verso sopra. Niente.
In un attimo prende a correre. La inseguo, e con atto di coraggio la inscatolo sotto al barattolo trasparente di pelati (vuoto).
E adesso?
Adesso sarò costretta a conviverci. Io, il bagno e la blatta.
Non la toccherò mai.
Mai. Mai.
Ho riempito una bottiglia d'acqua e l'ho messa sopra al barattolo. Ho terrore. Orrore.
E' immensa, si muove
ed è lì.
Ieri notte decido di entrare in bagno in orario sospetto.
Dovevo saperlo.
Ma non me lo ricordavo.
Ho queste ciabatte spagnole infradito, bassissime.
Nude e di plastica.
Apro la porta del bagno. Nera, ma non di plastica e non infradito e calcio.
Una blatta gigante.
Gigantissima, riversa sul dorso, accanto alla vasca da bagno, sul pavimento bianco. Sfavilla
schifo ed orrore. Riversa, l'ho già detto.
Riavutami da 10 secondi di vomito e catatonia, prendo il viavà. La finisco. La stermino, la candeggio, la elimino la straccio la trapano la vaporizzo. Viavaio la blatta fino al termine della bomboletta e della mie vie respiratorie. La blatta è immobile.
1,2,3.
Corro. Cucina. Barattolo vuoto. Respiro a fatica (sarò intossicata?). Torno.
Ohmiodio. Ohmiodio. Ohmiodio.
Fingeva la vacca. E' lì, mi ringhia. Si è rigirata.
Non mi rimane che una confezione di candeggina.
Gliela verso sopra. Niente.
In un attimo prende a correre. La inseguo, e con atto di coraggio la inscatolo sotto al barattolo trasparente di pelati (vuoto).
E adesso?
Adesso sarò costretta a conviverci. Io, il bagno e la blatta.
Non la toccherò mai.
Mai. Mai.
Ho riempito una bottiglia d'acqua e l'ho messa sopra al barattolo. Ho terrore. Orrore.
E' immensa, si muove
ed è lì.
domenica 11 maggio 2008
E' da l'altroieri che è successo. Ho trentacinque anni.
Dovrei pentirmene se fosse una cosa di cui pentirsi. Me ne pento! Mio signore. ohohohohoh me ne pentoototoooooooo.
Ho dimesso l'adolescenza. Mi dicono.
E' vero.
Ma in fondo, là, di fronte alla vetrina riflettendomi (in ogni senso). E là, sempre dove prima, è bastato sostituire l'immagine fittizia di quella che credevo essere con quella che sono.
E mi è piaciuto un sacco.
Per un istante.
Dovrei pentirmene se fosse una cosa di cui pentirsi. Me ne pento! Mio signore. ohohohohoh me ne pentoototoooooooo.
Ho dimesso l'adolescenza. Mi dicono.
E' vero.
Ma in fondo, là, di fronte alla vetrina riflettendomi (in ogni senso). E là, sempre dove prima, è bastato sostituire l'immagine fittizia di quella che credevo essere con quella che sono.
E mi è piaciuto un sacco.
Per un istante.
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