Ho detto di no, ma lasciami strare porca troia. Ma porca puttana, mi vuoi lasciare in pace, cazzo. Ho detto di no. Ma se ti dico di no é no. No-o-o- oo. Lascia. Lascia porca putt...ma cosa stai facendo? no, no, no miseria infame, mi hai rotto le balle, se ti dico che é no é no, ma sei deficente? Non capisci una minchia, dai lasciami in pace porca eva. Cristo se mi stai rompendoi i coglioni, ho detto no, porca puttana, no non si puo perché no e basta. Ma cosa ti devo dire per farti capire che non mi va assolutamente . Dai basta. Ho detto BASTA.
Tutte quelle volte che il tentativo di farsi capire diventa un soffocare grida isteriche al nulla. Possibile?
Finalmente nasce un giorno nuovo, il sole si affaccia alla finestra e per un incredibile colpo di fortuna protende i suoi raggi verso il mio viso, come non avrei osato sperare. Finalmente, gradatamente e con infinito piacere, riesco ad inoltrarmi nell'intimità frenetica del mio essere totalmente proteso verso l'apice del godimento. Piccole gocce di sudore buono, leggero pizzicorio dei polpastrelli inumiditi... e poi...piano, delicatamente, attenta a veicolare (il mio stomaco é un po' contratto, posso capirlo) il liquido verso il punto di non ritorno. Pochi istanti, il dolore diventa forte, e poi fortissimo e poi...lo specchio del bagno si colora di quello che avevo dentro. I raggi del sole vi si riflettono. Piccolo e concentrato rumore di "stxxxx".
Fatto.
Ahhhhhh.
Che meraviglia.
Posso sapere come diavolo facevo a farmelo schiacciare da qualcunaltro?
Impossibile.
Il ricordo mi perseguita.
Anche oggi giornata malsana
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