Mi rendo conto solo ora che l'assenza del mio gatto femmina mina la creatività.
Ma come si sono svolti i fatti veramente?
Ecco:
Dopo 7 anni di con-vivenza, un taglio uterinico, varie lotte contro orde di pulci lanzichenecche, giornate antisabbietta igienica e miriadi di vicissitudini peloaffettive, per cause non corrispondenti a mia volontà, mi sono veduta costretta a svendere il gatto f. al suo ex copropietario.
Calcolando una vita media di 14 anni, la transazione mi sembrava equa.
A notte inoltrata in una sera di dicembre 04 (quindi o era notte o era sera, ma questo dipende), venne a ritirare il portagatto pieno, l'uomo ex (di varie cariche).
E lo portò con sé fra i tetti milanesi.
Ma il gatto femmina non era un coglione. Non si sentiva affatto un pacco a caso, non ne voleva sapere di essere mercificato in modo basso.
E se ne andò.
E se ne andò.
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