mercoledì 30 maggio 2007

Una sera di questa ultime passate mi sono incontrata con un concerto di musica.
Confabulando con una delle mie personalità mi ero ripromessa di ubriacarmi marcia, per l'occasione. Quindi mi sono lasciata servire la specialità del locale treviggiano, tale ...borrracchia...babbuccola...ah no ecco proiettile. La mia maledetta ansia da sperimentazione mi introduce spesso in situazioni imbarazzanti, quale si è dimostrata anche quella del proiettile, bibita alcolica "one shot". Mi sono ritrovata in mano 2 bicchieri di plastica uno con succo di pera, l'altro con rum pessimissimo. Quando mi avevano edotta sulla composizione della bevanda dicendomi "rum e pera" mi ero immaginata una conturbante bibita verde.
Invece.
No.
Li ho sorseggiati entrambi.
Prima rum, poi succo e viceversa e poi rum e succo, succo e succo, rum e rum in tutte le combinazioni del caso.
A dirla così sembra che ne avessi dei litri per mano.
Invece.
No.
"one Shot" era per dire che dovevo berla tutta in un sorso, ma, con due bicchieri insieme o prima uno e poi l'altro? E quale prima e quale poi?
Finito il pallottolo ho bevuto uno stupido "long drink" da fighette, perchè la birra non mi piace e il vino nei locali così non lo servono assolutamente no. Neanche da chiedere.
Insomma mi sentivo tutta brilla e in armonia col cosmo, un po' meno in armonia con i bivaccanti attorno, ma per quello probabilmente avrei avuto bisogno del crack .
Tra le note spante dai musicisti che s'intersecavano tra i miei pensieri mi appoggiavo ad un muro esterno, nella fumosa solitudine di chi, come me, rimane attaccata a questa storia delle sigarette. Il buio tra i capelli, le parole degli altri accantonate sugli angoli come polvere raccolta...
Fossero rimaste là, dove le avevano relegate i miei pensieri sarebbe stato d'uopo. Io dico.
Ivece.
No.
Mi si avvicina un "giovine" chiedendo pochi minuti della mia attenzione per leggere una poesia.
La leggo.
Non capisco nulla.
Glielo dico.
Mi giustifico un po' per l'ebbrezza da pallottola e gin e pera e rum.
Mi dice : " Te la rileggo io"
Io penso : "Che dizione orribile"
Ma mi avvicino per ascoltare meglio
Lui legge
Io penso : "Che dizione orribile"
Di nuovo. Non capisco nullissima.
E Penso: " Adesso gli dico - Potrei essere tua madre- Deficente"
Ma non lo dico
Smette di leggere, mi guarda come per dire (forse lo dice) : "Embeh?"
Io non ho capito il nulla di prima, la dizione era tremenda e secondo me la sostanza era ridicola pretenziosa e inutile.
Ma so, che se fosse accaduto allora, gli avrei consegnato le mutande dentro al bicchiere vuoto di rum e avrei atteso il da farsi.
E invece.
No.

2 commenti:

eddiemac ha detto...

secondo me, il rum e pera si beve così: tutto il rum in un sorso. stop.
il bicchierino con il succo lo si tiene per socializzare, tipo offrirlo ai poeti imbranati.

pedula ha detto...

Dopo dieci minuti che hai un bicchiere di succo di pera in mano ti si appiccicano le dita talmente che è difficile qualsiasi azione socializzante, mi sa...