mercoledì 25 maggio 2005

Là fuori si strombazza.
Una strombazzata calcistica, a mio fetido avviso. Ma non so da quale parte.
Restringendomi come un capo di lana trattato ad acqua caldissima e senza ammorbidente, qui mi distacco dal continente e me ne vado nella sarda regione.

Orco brutto!
Uruk fa lo strafottente da un paio di giorni e non mi si configura la parte dedicata alla posta. Mai che mi si configuri il fottuto. Mai.
Sembrava fico all'apparenza.
(uno ha appena urlato milaaaaaaahhhhhhhn, qua fuori, che sia un segno del destino accartocciato?)
lo è, lo è.
Ho una desiderio spasmodico di pop corn al burro, per compensare ho masticato mais tostato per circa un'ora. La voglia è rimasta. Insieme a : male ai denti e male allo stomaco. Mi rendo perfettamente conto che la data di scadenza non è necessariamente un dato da sottovalutare, ma in casi di estrema necessità non posso fare a meno di tralasciare inutili alimentarismi.
Voglio i pop corn.
Li voglio e basta.
Esco.

Ci saranno degli erogatori automatici in giro per questa città santa?

No. Cristo non ce ne sono.

Lecco le ultime crostine di mais dal sacchetto scaduto.
Mi rimane attaccata alle dita una strana sensazione di rancido. Dev'essere l'olio.
Trovo un sentore di maleducazione nella totale assenza di quegli erogatori automatici a cui accennavo prima.
Cosa gli costa al sindaco? Che ne metta uno per quartiere. Cristo. I pop corn.
Insomma.

Nessun commento: