Oggi fa un caldo marrone.
Assai palpabile, una manciata di ore fa, è scesa l'afa.
Appoggio la mano sulla pagina del libro, e le tiro su entrabe, perfettamente incollate l'una all'altra. Finalmente nelle vesti del geko posso arrampicarmi sulle pareti di casa, ingurgitare 2 o 3 ragnetti qua e là e tornarmene a dormire.
Nel corso delle giornate di poco appresso a quest'ultima mi sono ritrovata ad incontrare l'ingiustizia. La mancanza di coerenza degli avvenimenti che porta alla fastidiosa sensazione di essere vittima del caso.
Razionalmente avversa a questo tipo di conclusioni, mi trovo imbranata nel dover ammettere che succede che le cose vadano per il verso sbagliato indipendentemente dalla propria volontà e, soprattutto, dipendentemente dalla volotà (del cazzo ) di altri.
E nonostante la mia continua, imperterrita, necessità ed attitudine alla lotta mi ritrovo stordita, incapace di capacitarmi ma, e soprattutto: impotente.
Non sottovaluto la compagnia di molti altri ingiustificatamente vessati dal variegato mondo. Ciò non toglie il fastidio inerte, l'odio profondo, l'astio ingarbugliato e l'impossibilità di agire.
Non finisce mai il desiderio di addossare qualche colpa a me stessa, nel migliore impeto di supereroismo. MA non finisce qui.
IL MONDO E' MIO. (Dottor Zero - Fantoman)